Dopo tre settimane di isolamento al tempo del Coronavirus, la necessità di socialità, scambio, due chiacchere, una risata ci ha indotto a trovare una strada percorribile per rimanere in contatto ed è a questo punto che abbiamo pensato all’uso della tecnologia al nostro servizio.

L’associazione Daedalos APS ha quindi deciso di attivare un servizio attraverso l’utilizzo di un programma di comunicazione a distanza e si è resa disponibile all’incontro e all’ascolto.

Due chiacchere e un tea virtuale

Incontriamoci su Skype per un tea e due chiacchere virtuali, è stata la risposta per un modo nuovo di contrastare la solitudine e lo sconforto.

Ogni pomeriggio alle 15:00 ci siamo attivati per vederci, scambiarci opinioni, pensieri, sdrammatizzare, fare progetti.

E’ stato facile, attraverso l’account della associazione Daedalos, riconoscibile per il logo, contattarci, oppure via mail comunicarci i riferimenti per permettereci di entrare in contatto.

email: info at daedalos dot it

A questo punto abbiamo proposto al Collettivo Artisti Irregolari, di utilizzare la tecnologia per proseguire le nostre attività programmate in precedenza.

Abbiamo impegnato la prima settimana ad allinearci, una larga parte dei partecipanti si sono attivati per installare e utilizzare il programma. Coloro che si sono trovati in difficoltà sono stati aiutati da operatori ad installare Skype e in breve ci siamo ritrovati in video conferenza.

Evoluzione del gruppo

Nell’immaginare la realizzazione di una mostra virtuale corredata di testi e immagini il gruppo si è avvalso della collaborazione dell’associazione Daedalos APS per la realizzazione di un sito web, dedicato. Così di comune accordo, gli artisti hanno deciso di esprimere attraverso le loro opere le conseguenze fisiche e psicologiche dell’isolamento. La riproduzione fotografica di un opera ha così costituito lo specchio di una situazione inedita, risolvendo il problema dell’isolamento di cui il Covid 19 si è reso responsabile.

L’invito è stato accettato con entusiasmo dimostrando così che alla difficoltà e al disagio si può reagire positivamente e l’auspicio che questa esperienza, che ci ha visto protagonisti, abbia messo in evidenza le potenzialità sia della tecnologia, sia delle capacità di interagire fra di noi attraverso la comunicazione a distanza e che rimanga come patrimonio individuale di ognuno.